Il 19 dicembre 2016 Anis Amri semina terrore e morte a Berlino, sui mercatini di Natale. L’attentatore travolge la folla con un grosso tir.
Tre anni fa, il 19 dicembre 2016, Berlino era fatta oggetto di un grave attentato terroristico.
19 dicembre 2016
A pochi giorni dal Natale, la capitale tedesca viveva l’avvicinamento alle festività tra luci e colori. Quando, all’improvviso, il terrore piomba su Berlino. Esattamente a Breitscheidplatz, dove un autoarticolato piomba a tutta velocità sulle bancarelle dei mercatini di Natale.
Terrore a Berlino
Il tir, modello Scania R 450, targa polacca, stava trasportando sbarre metalliche dalla ThyssenKrupp di Torino a Berlino. Secondo le indagini, l’autoarticolato sarebbe stato dirottato intorno alle 16. Poi, alle 20.02, l’autoarticolato entra a Charlottenburg, travolgendo decide di persone, fino a fermare la sua folle corsa a Budapester Strasse, nei pressi della Chiesa della memoria. A terra restano 12 morti, tra cui l’italiana Fabrizia Di Lorenzo, e 56 feriti.
L’attentatore
Dopo l’impatto, diversi testimoni hanno visto il conducente lasciare il camion e fuggire verso Tiergarten, inseguito da un testimone. Łukasz Urban, l’autista polacco del tir, è stato trovato morto sul sedile del passeggero dell’abitacolo del camion, accoltellato e colpito da uno sparo alla testa con un’arma da fuoco di piccolo calibro.
Il cerchio si stringe su Anis Amri, 24enne tunisino. Alle tre di notte del 23 dicembre, a Sesto San Giovanni, il fuggitivo viene intercettato da una pattuglia della Polizia di Stato presso piazza Primo Maggio a seguito di un controllo di routine. Non appena i poliziotti gli hanno chiesto i documenti, il tunisino ha estratto dallo zaino una pistola calibro 22, sparando alla spalla di uno degli agenti. L’altro poliziotto reagisce e spara due colpi: uno mortale.